A escolha do perito e suas implicações epistêmicas nas provas periciais psicológicas

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2022
Autor(a) principal: Butierres, Maria Cecília
Orientador(a): Oliveira Júnior, José Alcebíades de
Banca de defesa: Não Informado pela instituição
Tipo de documento: Tese
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Não Informado pela instituição
Programa de Pós-Graduação: Não Informado pela instituição
Departamento: Não Informado pela instituição
País: Não Informado pela instituição
Palavras-chave em Português:
Palavras-chave em Inglês:
Link de acesso: http://hdl.handle.net/10183/250896
Resumo: Vengono scelte e sviluppate tre ipotesi focali con implicazioni epistemiche derivanti dalla scelta dello consulente psicologo in Brasile: i) il ruolo dell'assistente tecnico; ii) la qualità tecnica della relazione; iii) controllo dei bias cognitivi dell'esperto. Da lì si inoltrano le considerazioni finali, presentando proposte, sia per il legislatore che per la magistratura. La consulenza psicologica contribuisce alla determinazione dei fatti psichici rilevanti per il processo giudiziario. Nella tradizione romano-germanica, la scarsa attenzione riservata ai contesti di scoperta e giustificazione dei giudizi di fatto, sommata alla forma della nomina ufficiale del consulente, contribuì al fatto che le questioni probatorie erano trattate come semplici regole di procedura. Nel caso della consulenza psicologica, nella scelta dell'consulente è possibile trovare la radice di molti problemi pratici. L'obiettivo è quindi quello di indagare la scelta dello consulente psicologo nell'ordinamento giuridico brasiliano e le implicazioni epistemiche di tale scelta, utilizzando strumenti sia teorici che empirici. Inizialmente, aderisce alla prospettiva della concezione razionalista della prova, per l'istituzione di premesse teoriche. Le sue principali sfide operative sono affrontate: i) generalizzazioni del buon senso; ii) euristiche e bias cognitivi; iii) la soggettività del ragionamento probatorio. Successivamente, vengono analizzati i dettagli della consulenza psicologica. Viene effettuata una sistematizzazione che comprende sei dimensioni distintive. Successivamente, vengono indagate le novità apportate dal CPC 2015, per quanto riguarda la scelta del consulente. In particolare nei confronti di consulente psicologo, alla luce dell'art. 156 del CPC e Risoluzione 233 del CNJ, il TJRS è scelto come campo di ricerca. Specifici requisiti formativi sono proposti per l'accreditamento di consulente psicologo. Da ciò si deduce che le prove devono giustificare una decisione, e non la fiducia esclusiva nella persona del consulente, per la sua nomina ufficiale. Esistono iniziative concrete per controllare le prove degli esperti nel sistema nordamericano, in cui l'esperto è scelto dalle parti.