Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: |
2021 |
Autor(a) principal: |
Pecoits, Sariane da Silva |
Orientador(a): |
Barbosa, Maria Carmen Silveira |
Banca de defesa: |
Não Informado pela instituição |
Tipo de documento: |
Tese
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Tipo de acesso: |
Acesso aberto |
Idioma: |
por |
Instituição de defesa: |
Não Informado pela instituição
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Programa de Pós-Graduação: |
Não Informado pela instituição
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Departamento: |
Não Informado pela instituição
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País: |
Não Informado pela instituição
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Palavras-chave em Português: |
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Palavras-chave em Inglês: |
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Link de acesso: |
http://hdl.handle.net/10183/273841
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Resumo: |
La presente tesi studia l’interpretazione della Base Nacional Comum Curricular (BNCC) (Indicazioni Nazionali per il Curricolo della scuola) attraverso le azioni pratiche, evidenziando le possibilità di articolazione tra questi regolamenti e i presupposti della pedagogia dell’infanzia. Le strategie metodologiche sono state sviluppate a partire da un caso di studio – citato in STAKE (1998); YIN (2015); COCHRAN‐SMITH e LYTLE (2015) e ROGOFF (2005) – dove è stato analizzato il ruolo di una ricercatrice come maestra di riferimento di un gruppo di bambini di 4 anni d’età, in una scuola pubblica comunale di Porto Alegre / RS (Rio Grande do Sul), nel 2018. La discussione teorica si basa su studi sul Curricolo e la (le) Pedagogia (e) dell’Infanzia, sia brasiliani che italiani, articolando i pensieri dei filosofi Paulo Freire e John Dewey. Il processo di interpretazione dei dati, condotto dall'analisi dei contenuti, secondo Bardin (1995), ha consentito di stabilire dei collegamenti tra due questioni. La prima riguarda il possibile dialogo tra le pedagogie dell’infanzia e i regolamenti curriculari, come as Diretrizes Curriculares Nacionais para a Educação Infantil (DCNEI) (le Linee Guida Nazionali per l’Educazione della prima Infanzia) e la BNCC, in vista di una pratica basata nelle pedagogie partecipative. La seconda, articolata alla prima, si riferisce alla necessità di stabilire un punto di partenza nell’elaborazione di un curricolo per la scuola dell’infanzia che garantisca ai bambini il diritto di imparare, mettendo in risalto il loro ruolo nei processi di apprendimento, oltre a garantire l’aggiornamento del ruolo dell’insegnante nel rapporto educativo. Alla luce di queste due questioni, l’analisi dei contenuti prodotti ha dimostrato che: I) la possibilità di produrre un curricolo basato sul presupposto delle pedagogie dell’infanzia, che sia conforme alle linee curriculari, si rivela nella necessità di ridefinizione delle pratiche nei Servizi Educativi per l’Infanzia, per esempio: l’elaborazione di attività didattiche ludiche, aperte e che siano contestualizzate, costituite dal rapporto tra le maestre e i bambini in una prassi dialogica e processuale; II) tali pratiche, quando si costituiscono nella complessità delle esperienze dei bambini e nell’esercizio dei loro diritti all’apprendimento, non escludono l’impegno della scuola con gli studi del patrimonio storico, scientifico-culturale e tecnologico. Conclude così che l’elaborazione di un curricolo basato sui presupposti sopra descritti trova nella narrazione la sua migliore forma di espressione. |