Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: |
2020 |
Autor(a) principal: |
Castro, Cássio Benvenutti de |
Orientador(a): |
Knijnik, Danilo |
Banca de defesa: |
Não Informado pela instituição |
Tipo de documento: |
Tese
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Tipo de acesso: |
Acesso aberto |
Idioma: |
por |
Instituição de defesa: |
Não Informado pela instituição
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Programa de Pós-Graduação: |
Não Informado pela instituição
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Departamento: |
Não Informado pela instituição
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País: |
Não Informado pela instituição
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Palavras-chave em Português: |
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Palavras-chave em Inglês: |
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Link de acesso: |
http://hdl.handle.net/10183/271337
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Resumo: |
Prendere la decisione sulle prove consiste in una pratica solitaria dal punto di vista intellettuale del magistrato, ma che non può essere intersoggettivamente incontrollabile. La difficoltà operativa nell’accettare pienamente il modello del libero convincimento motivato deriva dall’attenzione dogmatica che più si preoccupa della giustificazione della decisione giudiziaria, lascia tuttavia il problema della selezione e graduazione delle premesse che portano alla valutazione delle prove. Lo scopo degli standard di prova è nella legittimazione di questo flusso di conoscenza, perché queste affermazioni funzionano come regole pratiche di decisione che comprendono criteri visti dal sistema legale e si basano sulla divisione del rischio di fallibilità istituzionale tra i soggetti nel processo. L’obiettivo del lavoro è quello di sistematizzare la struttura degli standard del test, in particolare, con un metodo che organizza la dinamizzazione delle dimensioni che supportano la tutela dei diritti dalle fonti primarie alle tecniche chiuse nell’ordinamento. Oltre a una guida euristica e giustificativa per il giudice, gli standard delle prove sono validi come strumenti per le parti per sindacare la validità del processo decisionale sulle prove, in breve, legittimando il modello di condanna libera motivato dall’assunzione esaustiva delle condizioni che condizionano il valutazione delle prove nel diritto continentale. |