Analisi Palinologiche del Sito Abric Agut (Capellades, Barcelona)

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Main Author: Calo', Camilla
Publication Date: 2007
Format: Master thesis
Language: ita
Source: Repositórios Científicos de Acesso Aberto de Portugal (RCAAP)
Download full: http://hdl.handle.net/10348/157
Summary: Lo studio di giacimenti preistorici si avvale di varie metodologie d’indagine che cercano di sopperire alla totale assenza di documentazione di tipo storico. A fianco degli studi sedimentologici, geologici e paleontologici, si inserisce la Palinologia che há la finalità di ricostruire il paleoambiente del territorio circostante il sito indagato. Il rapporto uomo-ambiente è di estrema importanza nelle dinamiche insediative e culturali degli uomini paleolitici. Il clima e quindi le condizioni ambientali influiscono sulle azioni dell’uomo: le scelte abitative, la dieta, le migrazioni sono solo alcune tra le conseguenze del rapporto che da sempre l’uomo ha dovuto gestire con la natura. L’am biente era l’unica fonte di sopravvivenza ed imparare ad interagire con esso rappresenta un salto evolutivo determinante. Il polline delle piante ha la capacità straordinaria di conservarsi illimitatamente quindi costituisce un tramite per conoscere la veg etazione che circondava l’uomo preistorico. Un mondo microscopico organizzato in molteplici forme si nasconde all’occhio nudo ma la curiosità dei ricercatori lo ha svelato, permettendoci di conoscere quali alberi, arbusti e fiori, cacciatori paleolitici e faune pleistoceniche vedevano intorno a loro. La Palinologia ha anche la possibilità di inquadrare cronologicamente un sito archeologico; fin dal secolo scorso i ricercatori hanno avvertito la necessità di riferire i ritrovamenti paleolitici ad uno schema cronologico, e hanno rivolto sempre più le loro attenzioni alla cronologia del Quaternario, cercando di correlare gli eventi climatici, le associazioni faunistiche con i resti scheletrici e con i prodotti dell’attività umana. Un contributo importante allo studio del Quaternario è fornito dalla Paleoclimatologia, scienza che racchiude oltre alla Palinologia, la Dendrocronologia, la Paleocarpologia e la Antracologia. La Palinologia, in particolare, è applicabile sia all’ambiente continentale sia a quello marino ed è l’unica che fornisce informazioni statisticamente valide per la ricostruzione delle associazioni floristiche del passato. Sotto il profilo biostratigrafico sono ben evidenziate nelle sequenze polliniche continue, le grandi sostituzioni floristiche che hanno determinato l’evoluzione degli ambienti durante il Pleistocene, e l’inizio dell’Olocene fino ad arrivare alle associazioni attuali. Senza un contesto globale di conoscenze i dati numerici sono fini a sé stessi e quindi inutili. Ne consegue l’esigenza di una multidisciplinarietà delle ricerche che si pongano un obiettivo comune: la contestualizzazione dell’insediamento. In questa ottica si pone la ricerca sui depositi di riempimento del sito di Abric Agut dove opera un’ èquipe di studiosi di varie tematiche di indagine. Il lavoro nasce nell’ambito delle ricerche del progetto Abric Romani-Cingles del Capellò durante il quale venne studiata anche l’importante sequenza di Abric Romanì, riparo poco distante da Abric Agut. Lo studio palinologico è stat o condotto su 30 campioni, raccolti precedentemente, che vanno ad integrare il precedente studio palinologico pubblicato da Burjachs nel 200 6. Le analisi chimiche e l’osservazione dei campioni è stata effettuata nel centro di ricerca IPHES presso ’Univers titat Rovira i Virgili di Tarragona sotto la direzione del professor Francesc Burjachs. I dati sono stati elaborati nel centro Agricoltura e Ambiente Giorgio Nicoli con l’aiuto del professor Marco Marchesini e di Silvia Marvelli.
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Il polline delle piante ha la capacità straordinaria di conservarsi illimitatamente quindi costituisce un tramite per conoscere la veg etazione che circondava l’uomo preistorico. Un mondo microscopico organizzato in molteplici forme si nasconde all’occhio nudo ma la curiosità dei ricercatori lo ha svelato, permettendoci di conoscere quali alberi, arbusti e fiori, cacciatori paleolitici e faune pleistoceniche vedevano intorno a loro. La Palinologia ha anche la possibilità di inquadrare cronologicamente un sito archeologico; fin dal secolo scorso i ricercatori hanno avvertito la necessità di riferire i ritrovamenti paleolitici ad uno schema cronologico, e hanno rivolto sempre più le loro attenzioni alla cronologia del Quaternario, cercando di correlare gli eventi climatici, le associazioni faunistiche con i resti scheletrici e con i prodotti dell’attività umana. Un contributo importante allo studio del Quaternario è fornito dalla Paleoclimatologia, scienza che racchiude oltre alla Palinologia, la Dendrocronologia, la Paleocarpologia e la Antracologia. La Palinologia, in particolare, è applicabile sia all’ambiente continentale sia a quello marino ed è l’unica che fornisce informazioni statisticamente valide per la ricostruzione delle associazioni floristiche del passato. Sotto il profilo biostratigrafico sono ben evidenziate nelle sequenze polliniche continue, le grandi sostituzioni floristiche che hanno determinato l’evoluzione degli ambienti durante il Pleistocene, e l’inizio dell’Olocene fino ad arrivare alle associazioni attuali. Senza un contesto globale di conoscenze i dati numerici sono fini a sé stessi e quindi inutili. Ne consegue l’esigenza di una multidisciplinarietà delle ricerche che si pongano un obiettivo comune: la contestualizzazione dell’insediamento. In questa ottica si pone la ricerca sui depositi di riempimento del sito di Abric Agut dove opera un’ èquipe di studiosi di varie tematiche di indagine. Il lavoro nasce nell’ambito delle ricerche del progetto Abric Romani-Cingles del Capellò durante il quale venne studiata anche l’importante sequenza di Abric Romanì, riparo poco distante da Abric Agut. Lo studio palinologico è stat o condotto su 30 campioni, raccolti precedentemente, che vanno ad integrare il precedente studio palinologico pubblicato da Burjachs nel 200 6. Le analisi chimiche e l’osservazione dei campioni è stata effettuata nel centro di ricerca IPHES presso ’Univers titat Rovira i Virgili di Tarragona sotto la direzione del professor Francesc Burjachs. I dati sono stati elaborati nel centro Agricoltura e Ambiente Giorgio Nicoli con l’aiuto del professor Marco Marchesini e di Silvia Marvelli.Investigations of prehistoric sites adopt various methodologies in order to compensate for the lack of historical documentation. Alongside sedimentological, geological and paleontogical approaches, palynology is playing an important role in reconstructing the paleo -environment in the areas surrounding particular sites. Climatic and environmental conditions were key factors in the dynamics of paleolithic settlement and culture, affecting habitation, dietary and migrational patterns. Plant pollens, because of their extraordinary conservation potential, allow us to understand what vegetation surrounded prehistoric man. Palynology also helps us date archaeological sites, where attempts to insert paleolithic finds in a chronological framework. Particular attention has been paid to the chronology of the Quaternary, with attempts to correlate climatic events and faunistic associations with skeletal remains and human artefacts. But without some kind of global context in which to place them, numerical data of this kind are of limited value. Hence the need for multidisciplinary approaches, with the common objective of contextualizing paleolithic settlements. This dissertation reports my work on sediments from the site of Abric Agut, where researchers have employed a wide range of methodological approaches in the Abric Romani – Cingles del Capellò project, which has also included investigation of the important sequence at the nearby rockshelter of Abric Romani. Palinological analyses were carried out on 30 previously –collected samples, integrating work published by Francesc Burjachs in 200 6. Chemical analyses and sample observation were performed at the IPHES research centre of the Universitat Rovira i Virgili in Tarragona under the direction of Professor Burjachs, while data elaboration was carried out under the direction of Professor Marco Marchesini at the Giorgio Nicoli Agriculture and Environ ment centre in Crevalcore, Italy.2010-08-17T10:51:53Z2007-01-01T00:00:00Z2007info:eu-repo/semantics/publishedVersioninfo:eu-repo/semantics/masterThesisapplication/pdfhttp://hdl.handle.net/10348/157itametadata only accessinfo:eu-repo/semantics/openAccessCalo', Camillareponame:Repositórios Científicos de Acesso Aberto de Portugal (RCAAP)instname:FCCN, serviços digitais da FCT – Fundação para a Ciência e a Tecnologiainstacron:RCAAP2024-03-24T03:44:36Zoai:repositorio.utad.pt:10348/157Portal AgregadorONGhttps://www.rcaap.pt/oai/openaireinfo@rcaap.ptopendoar:https://opendoar.ac.uk/repository/71602025-05-28T12:37:40.199674Repositórios Científicos de Acesso Aberto de Portugal (RCAAP) - FCCN, serviços digitais da FCT – Fundação para a Ciência e a Tecnologiafalse
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