A disrupção do direito pela inteligência artificial e os seus reflexos no ativismo judicial

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2022
Autor(a) principal: Fonseca, Andrio Portuguez
Orientador(a): Reverbel, Carlos Eduardo Dieder
Banca de defesa: Não Informado pela instituição
Tipo de documento: Tese
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Não Informado pela instituição
Programa de Pós-Graduação: Não Informado pela instituição
Departamento: Não Informado pela instituição
País: Não Informado pela instituição
Palavras-chave em Português:
Palavras-chave em Inglês:
Link de acesso: http://hdl.handle.net/10183/253303
Resumo: L'uso dell'intelligenza artificiale nella magistratura è una realtà e una strada senza ritorno. Uno degli scopi dell'utilizzo della tecnica dell'intelligenza artificiale è ridurre al minimo le critiche tanto diffuse a proposito di tutta la Magistratura. Queste critiche sono sostanzialmente incentrate sui seguenti fattori: lentezza; mancanza di criteri razionali per decidere; diversa interpretazione per casi simili; scelta di tecniche errate di interpretazione ed applicazione del diritto; l'attivismo giudiziario, come conseguenza di questo processo. La Magistratura è inoltre oggetto di critiche per la possibile mancanza di realismo giuridico e di corretta interpretazione delle decisioni giudiziarie, generando incertezza giuridica e facendo, della magistratura stessa, un bersaglio da colpire. In questo percorso è necessario rendere operativa la Giustizia mediante algoritmi originati dall'intelligenza artificiale, come mezzo per risolvere questi problemi. L'intelligenza artificiale, la programmazione di algoritmi decisionali, l'analisi predittiva e la giurimetria possono ridurre l'attivismo giudiziario e, di conseguenza, dare maggiore certezza del diritto alle parti coinvolte in un procedimento giudiziario ma, per contro, possono anche generare un irrigididimento, causando un altro rischio. L'intelligenza artificiale è qualcosa che coinvolge la vita quotidiana di ciascun cittadino e gli algoritmi sono in grado di conoscere e persino interferire nelle preferenze delle persone nell'abbigliamento, nel gusto culinario, nel tenore di vita, nell’orientamento politico, ovvero nei criteri soggettivi. Attualmente, nella Magistratura vi sono già numerosi sistemi robotici che lavorano su varie questioni, inerenti perfino il servizio al cittadino che, per esempio, volesse portare in tribunale gli atti processuali delle Corti Superiori di diversi paesi, tra cui il Brasile. Questa interferenza dell'intelligenza artificiale attraverso i suoi algoritmi decisionali legati alla Magistratura è qualcosa di innovativo, ma manca ancora di regolamenti e legislazioni, a livello internazionale e, principalmente, a livello nazionale. Tra i numerosi punti controversi in merito ai meccanismi legati all'intelligenza artificiale vi è la necessità di rispettare i precetti della certezza del diritto, della tutela dei diritti fondamentali, dell'elaborazione delle politiche pubbliche, del rispetto delle prerogative di trasparenza, indipendenza e innovazione. L'intelligenza artificiale si presenta come un meccanismo per minimizzare o dare una risposta a quello che è stato chiamato attivismo giudiziario, rispondendo alla corrente dell’autocontrollo, conosciuta anche come minimalismo, con lo scopo di raggiungere la tanto agognata certezza del diritto, eliminando i pregiudizi di conferma e i principi euristici. A tutela della figura dei Tre Poteri - Esecutivo, Legislativo e Giudiziario – la campagna di antiattivismo giudiziario appare come un "cattivo da sconfiggere", ma questo, a sua volta, ha un ruolo importante per la discussione e il mantenimento di diritti. Questo studio affronta proprio questo nuovo scenario: la realtà che dovrà ripercuotere sull'intero quadro della Magistratura, ovvero il progressivo utilizzo di meccanismi di intelligenza artificiale, come algoritmi decisionali, analisi predittive, giurimetria e Judgebots. Resta inteso che l'intelligenza artificiale e i suoi algoritmi decisionali caratterizzano una frattura nella Magistratura e possono potenzialmente diventare gli sterminatori dell'attivismo giudiziario e persino della Magistratura per come è stata intesa fino ad oggi.