O conceito de tempo em Heidegger a partir de uma intuição de Agostinho.
Ano de defesa: | 2020 |
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Autor(a) principal: | |
Orientador(a): | |
Banca de defesa: | , , , , |
Tipo de documento: | Tese |
Tipo de acesso: | Acesso aberto |
Idioma: | por |
Instituição de defesa: |
Universidade Estadual do Oeste do Paraná
Toledo |
Programa de Pós-Graduação: |
Programa de Pós-Graduação em Filosofia
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Departamento: |
Centro de Ciências Humanas e Sociais
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País: |
Brasil
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Palavras-chave em Português: | |
Área do conhecimento CNPq: | |
Link de acesso: | http://tede.unioeste.br/handle/tede/5313 |
Resumo: | Il tema del presente lavoro è l’interpretazione che Martin Heidegger fa del tempo nella sua opera Fenomenologia della vita religiosa e l’influenza che il pensiero di Agostino d’Ippona esercita sulla lettura heideggeriana di questo fenômeno. L’investigazione si limita al panorama di quelle che sono le lezioni di Friburgoo, che vanno dall’anno 1918 al 1921, periodo nel quale Heidegger s’interessa vivamente a pensatori religiosi come Paolo, Agostino e Lutero, cercando di delimitare a partire da essi il senso filosofico del concetto di “vita fattica”. La ricerca che ha prodotto questa tesi si è poggiata prevalentemente sul testo del corso Agostino ed il neoplatonismo (1921); a partire da esso, abbiamo delimitato come oggetto dell’indagine il concetto di tempo, cercando di delineare, prima la comprensione heideggeriana e, dopo, di verificare come le fonti agostiniane hanno luogo nella formazione di questa comprensione. Intendiamo che uma tale ricerca è importante dato che mette in rilievo l’influenza che il pensiero dell’ipponate avrebbe su Heidegger; allo stesso modo è importante delimitare come la genesi del pensiero sul tempo potrebbe esser osservata in Heidegger in questi primi scritti Friburgohesi. La nostra metodologia, in stretta osservanza a quella utilizzata da Heidegger, si mostra ermeneutica e fenomenologica. È ermeneutica nella misura in cui, sin dall’inizio, ricostruisce i contesti di vita e delle opere agostiniane, nel tentativo di caratterizzare come la sua comprensione del tempo sorge da questo scenario; nella ricostruzione è stata privilegiata l’opera Confessioni, specialmente i libri cruciali per la delimitazione del concetto di tempo in Agostino (libri X e XI). Dopo, abbiamo cercato di indicare quali relazioni Heidegger intratiene con il pensiero agostiniano, in quale modo lui s’appropria di esso e come gestisce criticamente le sue posizioni. Infine, come Heidegger si appropria degli elementi della filosofia di Agostino, in modo da far tesoro delle indicazioni agostiniane sul tempo. Diciamo che abbiamo attuato fenomenologicamente dato che abbiamo seguito Heidegger nella sua descrizione del tempo nei suoi indizi, senza permettere che nella sua esposizione e analisi avessero luogo elementi estranei ai passaggi metodologici della fenomenologia heideggeriana. Tra le implicazioni più dirette del lavoro sta il fatto che questa ricerca vuole indicare quanto la filosofia agostiniana ha contribuito affinché Heidegger coniasse la sua idea di “vita fattica” (prototipo di quello che nel 1927 si tradurebbe com il termine “esserci”), allo stesso modo che chiarisce come un’esperienza imanente del tempo, in Heidegger, si vede beneficiata dal trattato agostiniano del tempo (libro XI delle Confessioni) tanto quanto le letture che fa di Aristotele e di Husserl. Trascorre da questo la nostra principale conclusione, la quale indica che il tempo, un implicatissimum enigma per Agostino, riceve um’interpretazione delucidativa dal momento che Heidegger riesce a conciliare il kairos e il kronos, tratti duali del tempo. |