Giuseppe Penone: da história à pele do mundo

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2016
Autor(a) principal: Marina Andrade Câmara
Orientador(a): Não Informado pela instituição
Banca de defesa: Não Informado pela instituição
Tipo de documento: Tese
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Universidade Federal de Minas Gerais
UFMG
Programa de Pós-Graduação: Não Informado pela instituição
Departamento: Não Informado pela instituição
País: Não Informado pela instituição
Palavras-chave em Português:
Link de acesso: http://hdl.handle.net/1843/EBAC-AF5FT9
Resumo: Questa tesi propone, attraverso il disegno di un percorso storico e critico del processuale nelle arti, spiegare la presenza della natura nellopera dello scultore italiano Giuseppe Penone. Si verifica, tramite le analisi delle opere artistiche dellautore, che i precetti storici-artistici specie quelli di matrice, per così dire, duchampiane dei lavori dellitaliano sono quelli in cui cè una specie di uscita della storia e che, di conseguenza, spettano al corpo e alla natura. Nel movimento a cui è appartenuto, lArte Povera, delimiteremo linfluenza del Teatro Povero diJerzy Grotowski in cui la spoliazione dispendiosa degli eccessi non dovrebbe rimontare a una purezza ma, prima, allistinto che, nel caso dellopera di Penone, si configura nella costituzione di uno spazio intermedio tra uomo e natura. Successivamente, si analizzano anche altre questioni che attraversano lopera di Penone, come la preminenza dellesperienza e soprattutto lidea della depersonalizzazione, oltre al posizionamento antiretiniano. Si propone ancora che Penone, al eleggere la pelle come un importante elemento delle sue opere cerca delimitare uno luogo intermezzo dellordine dellinframince duchampiano, avendo però la dialettica cultura e natura come motto. La figurazione della pelle, associata alla nozione di sensibile come ha voluto Emanuele Coccia sono, in sé, elementi paradossali, fondamentali infine per la comprensione della possibilità della reciproca abitazione tra i corpi del mondo, così come suggerisce lopera di Penone.