Deberi ad sidera tolli: as promessas de divinização na Eneida e a ancestralidade heróica dos Iulii

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2015
Autor(a) principal: Mota, Thiago Eustáquio Araújo lattes
Orientador(a): Gonçalves, Ana Teresa Marques lattes
Banca de defesa: Não Informado pela instituição
Tipo de documento: Tese
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Universidade Federal de Goiás
Programa de Pós-Graduação: Programa de Pós-graduação em Historia (FH)
Departamento: Faculdade de História - FH (RG)
País: Brasil
Palavras-chave em Português:
Palavras-chave em Inglês:
Área do conhecimento CNPq:
Link de acesso: http://repositorio.bc.ufg.br/tede/handle/tede/5188
Resumo: Abbiamo studiato in questa Tesi di dottorato un aspetto del mito di Enea: la divinizzazione eroica che appare come una promessa dal fatum nei versi della Eneide di Virgilio, poema epico composto tra gli anni 29 e 19 aC. Tra le varie possibilità metodologiche ed ermeneutiche per lo studio di un poema epico, ci concentreremo qui sulla questione della storicità dell'opera, il suo momento di composizione e le risposte ai precedenti epici. Come una epopea eroico-storica, l'Eneide è intesa come documento di complessità inesauribile per studiare il tempo del poeta. Cerchiamo di valutare come le promesse di apoteosi dell'eroe e dei suoi discendenti, Giulio Cesare e Ottaviano, sono collegate nella trama, offrendo alla casa dei principi da cui deriva l'Imperatore Augusto, domus Iulia, ascendenza divina ed eroica. In grado, quindi, di rafforzare la sua posizione di prestigio sociale e politico, mettendo la famiglia imperiale di sopra delle altre famiglie aristocratiche. Il poeta fa Giove promettere all'eroe, figlio di Venere, un tipo di sollevamento ad sidera, allo scopo di ricordare la consecratio/katasterismos di Giulio Cesare la cui anima è stata identificata alla stella che è apparsa nei cieli di Roma alla celebrazione dei Giochi per la Vittoria di Cesare - Ludi Victoriae Caesaris (44 a.C). Ottaviano, a sua volta, è citato come un dio potenziale con un posto riservato nel pantheon romano. Più di una determinazione dello fatum, Virgilio presenta la prospettiva di sollevamento stellare basata sul merito rappresentato sia dalla reputazione e dalla uirtus che sono costruiti nella vita dell'individuo. In concomitanza con l'analisi ermeneutica dello epico, il nostro sforzo metodologico si sviluppa in due direzioni: in primo luogo, facciamo un passo indietro al periodo repubblicano per seguire le tracce dello radicamento di Enea divinizzato nelle leggende di fondazione e nella topografia del Lazio. Inoltre, dalle testimonianze testuali e dalle monete mettiamo in discussione il legame tra l'eroe troiano alla genealogia della famiglia degli Iulii. Nel secondo movimento, al di là del periodo di composizione dell'Eneide, abbiamo cercato di valutare l'investimento nella genealogia troiana e la riappropriazione di temi epici nelle cerimonie, monumenti e sculture del primo secolo. Quindi, abbiamo anche analizzato le appropriazioni dello tema della divinizzazione di Enea da altri autori come Livio, Dionigi di Alicarnasso e, soprattutto, Ovidio nelle Metamorfosi.