Impenhorabilidade e (in)efetividade da execução por expropriação : da teoria geral ao bem de família.
Ano de defesa: | 2019 |
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Autor(a) principal: | |
Orientador(a): | |
Banca de defesa: | |
Tipo de documento: | Dissertação |
Tipo de acesso: | Acesso aberto |
Idioma: | por |
Instituição de defesa: |
Universidade Federal do Espírito Santo
BR Mestrado em Direito Processual Centro de Ciências Jurídicas e Econômicas UFES Programa de Pós-Graduação em Direito Processual |
Programa de Pós-Graduação: |
Não Informado pela instituição
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Departamento: |
Não Informado pela instituição
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País: |
Não Informado pela instituição
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Palavras-chave em Português: | |
Link de acesso: | http://repositorio.ufes.br/handle/10/11328 |
Resumo: | L'esecuzione civile è stato sfondo di uno dei più grandi problemi affrontati dalla magistratura. Poco rivista e perfezionata dal CPC-15, l'esecuzione civile porta l'onere di caricare alcuni istituti che sono una vera eredità obsoleta di un passato lontano. La norma generale secondo cui il debitore risponde con tutti i suoi beni per l'adempimento dei suoi obblighi, contenuti nell'art. 789 del CPC, è escluso dall'opzione politicolegislativa di limitare la responsabilità patrimoniale: L'impignorabilità. Lo studio rileva l'inefficienza dell'attuale sistema di impignorabilità del CPC e della legge 8.009/90 (beni considerati di famiglia o fondo patrimoniale) per produrre un giusto processo che allo stesso tempo rispetta i diritti fondamentali del creditore e del debitore ed è in grado di fornire efficacemente un giusto processo. Questa constatazione è rafforzata, inoltre, dai dati raccolti in una ricerca empirica che dimostra l’adempimento molto basso nell'esecuzione civile e gli impatti negativi derivanti dalle norme di impignorabilità. In questo modo, vecchi concetti di proprietà, patrimonialità, dignità umana e diritti fondamentali vengono rivisitati al fine di ristabilire, all'interno dell'esecuzione civile, l'equilibrio perduto da tempo tra il diritto fondamentale del creditore all'esecuzione forzata e la salvaguardia sproporzionata che è diventata la garanzia della dignità umana del debitore. Si propone quindi una nuova visione di questi istituti, più in sintonia con la realtà sociale, politica, economica e tecnologica che è nata con l'avvento di una società liquida, in modo che, insieme al riconoscimento del rispetto per l'autonomia privata e l'autoregolamentazione, rendono possibile rendere più efficace la protezione del diritto sostanziale riconosciuto in un titolo esecutivo. D'altra parte, riconosce la maggiore partecipazione delle parti nella regolamentazione delle procedure e dei giudici nel cercare di svolgere l'attività esecutiva attraverso l'adozione di misure atipiche. Infine, cerca di portare le conclusioni derivanti dalla proposta per rivedere e aggiornare una teoria generale delle impignorabilità per il caso specifico dei beni considerati di famiglia regolato dalla legge 8.009/90. Sulla base di questo archetipo epistemologico, è dimostrato fino a che punto l'impignorabilità dei beni considerati di famiglia è una garanzia e da che punto diventa un privilegio senza demerito per il debitore. |