Cumprimento da sentença do caso trabalhadores da fazenda Brasil Verde versus Brasil : novos desafios interpretativos

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2023
Autor(a) principal: Martins, Renata Duval
Orientador(a): Barzotto, Luciane Cardoso
Banca de defesa: Não Informado pela instituição
Tipo de documento: Tese
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Não Informado pela instituição
Programa de Pós-Graduação: Não Informado pela instituição
Departamento: Não Informado pela instituição
País: Não Informado pela instituição
Palavras-chave em Português:
Palavras-chave em Inglês:
Link de acesso: http://hdl.handle.net/10183/267964
Resumo: Questa tesi ha lo scopo di analizzare il Caso dei lavoratori della fazenda Brasil Verde contro il Brasile, giudicato dalla Corte Interamericana dei Diritti Umani. Lo studio è diviso in tre parti. La prima presenta fatti antecedenti alla giurisdizione internazionale, contestualizzando la lotta contro la schiavitù in Brasile, soprattutto nel periodo successivo alla restaurazione della democrazia, oltre a fornire dettagli sulle indagini e i procedimenti giudiziari adottati a livello nazionale in merito ai crimini commessi contro i lavoratori. La seconda parte approfondisce e riunisce le informazioni della sentenza internazionale, affrontando il processo del caso dinanzi alla Commissione interamericana e alla Corte interamericana dei diritti dell'uomo, le norme internazionali che hanno motivato la decisione, nonché i suoi meriti. La terza parte evidenza il rispetto delle misure di riparazione a cui è stato condannato il Brasile, evidenziando il suo sforzo per rendere effettivo il pagamento delle obbligazioni pecuniarie, nonché il rispetto degli obblighi extra-pecuniari. Pertanto, è degno di nota che il reato di schiavitù riscontrato nel caso costituisce un crimine contro l'umanità che, pur essendo un crimine imprescrittibile ai sensi del diritto internazionale, non garantisce l'esecuzione della sentenza internazionale a livello nazionale. Di seguito, si riporta la petizione iniziale dell'Argument for Non Compliance with Fundamental Precept (ADPF) 1053, proposta nell'aprile 2023, la cui richiesta si basa sulla dichiarazione di imprescrittibilità del tipo penale di riduzione alla condizione analoga a quella di schiavo, prevista dall'articolo 149 del Codice Penale brasiliano. E, dall'analisi dei motivi presentati dal Procuratore Generale che sottoscrive questo documento processuale, si ricavano due conclusioni: 1) che vi sono già manifestazioni delle Corti Superiori brasiliane in merito all'inapplicabilità dello jus cogens direttamente al caso specifico, in processi che non si riferiscono alla schiavitù contemporanea, ma simili sarebbero le conclusioni (Estradizione 1.362-DF, Appello Speciale 1.798.903-RJ e ADPF 153-DF); 2) che vi sono già manifestazioni delle Corti Superiori brasiliane che equiparano al reato di razzismo diversi comportamenti, come omofobia, transfobia, insulti razziali, discriminazione basata sulla religione e quella basata sull'origine nazionale, indicandole come imprescrittibili (Azione Diretta di Incostituzionalità per Omissione 26-DF, Decreto Ingiuntivo Collettivo 4.733-DF, Habeas Corpus 82.424-RS, Habeas Corpus 154.248-DF e Appello Speciale 1.569.850-RN). Contrariamente a quanto affermato nell'ADPF 1053-DF, spetta allo Stato brasiliano definire ciò che è jus cogens nel suo territorio, non è possibile punire sulla base di una norma non prevista dal diritto nazionale o da un trattato internazionale non ratificato e recepito dal Brasile, né è possibile effettuare il controllo di convenzionalità in questi casi. Tuttavia, analogamente a quanto esposto in ADPF 1053-DF, il carattere discriminatorio della riduzione è identificato come una condizione analoga alla schiavitù, considerando che la maggior parte delle vittime sono persone nere e meticce (discriminazione/pregiudizio basati su razza, etnia), nonché provenienti da regioni povere del nord e nord-est del Brasile (discriminazione basata sull'origine nazionale). Pertanto, si sottolinea che è possibile adempiere agli obblighi a cui lo Stato brasiliano è stato condannato nella sentenza internazionale del Caso dei lavoratori della fazenda Brasil Verde contro Brasile, in particolare l'obbligo extra-pecuniario relativo all'adozione delle misure necessarie affinché la prescrizione non sia applicata al reato di schiavitù e alle sue forme analoghe. Pertanto, non è necessario trascurare la tassatività dell'elenco costituzionale dei reati imprescrittibili, è sufficiente che il Tribunale Federale mantenga nella decisione dell'ADPF 1053 la coerenza delle sue posizioni precedenti.