Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: |
2016 |
Autor(a) principal: |
Godoy, Ana Boff de |
Orientador(a): |
Ferreira, Maria Cristina Leandro |
Banca de defesa: |
Não Informado pela instituição |
Tipo de documento: |
Tese
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Tipo de acesso: |
Acesso aberto |
Idioma: |
por |
Instituição de defesa: |
Não Informado pela instituição
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Programa de Pós-Graduação: |
Não Informado pela instituição
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Departamento: |
Não Informado pela instituição
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País: |
Não Informado pela instituição
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Palavras-chave em Português: |
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Link de acesso: |
http://hdl.handle.net/10183/156015
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Resumo: |
Partendo dal quadro teorico dell‟Analisi del Discorso pêcheuxtiana (AD), teoria del linguaggio che opera sull‟interrelazione della lingua/del linguaggio, della storia (ideologia) e dei processi dell‟inconscio come forma di costituzione delle persone (chiamate soggetti da questa teoria), la presente tesis ha come scopo dimostrare che la pazzia o la follia si presenta come un costrutto discorsivo ben come un sintomo sociale. Per costrutto discorsivo si capisce una costruzione ideologica (anche se inconscia o negata) modellata da una formazione immaginaria che tiene l‟immaginario sociale (ed è da esso tenuta), operando, di conseguenza, su tutti i rapporti interpersonali e le pratiche sociali. In un capitolo analitico-epistemologico, si prosegue il percorso della storia della follia (o della sua discorsivisazione) con l‟obiettivo di comprendere il suo significato, i suoi effetti di senso e la sua iscrizione nel tempo e nello spazio. Da questo percorso, è possibile desumere: i. il manicomio come archivio di soggetti, delle loro memorie e del loro oblio; ii. le differenti formazioni discorsive (FDs) riguardo la follia/pazzia; iii. il principio organizzativo dei rapporti di poteri (oppure la loro giustificazione) attraverso una nuova categoria discorsiva chiamata delegazione discorsiva; iv. la normosi intesa come patologia della normalità. Di seguito, si fa l‟analise dell‟oggetto discorsivo scelto, il film Vincere (2009), del regista Marco Bellocchio, il quale racconta la storia segreta del dittatore fascista Benito Mussolini, quale sia, la storia di sua amante Ida Dalser e del loro figlio, Benito Albino, i quali sono scartati nel manicomio come forma di proteggere l‟immagine del Duce e del regime fascista, quest‟ultimo percepito come manifestazione normotica della follia ben come sintomo che si iscrive nel corpo sociale. |