O eu e o outro na terra da cocanha : o jogo da identidade italiana em solo gaúcho

Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: 2002
Autor(a) principal: Godoy, Ana Boff de
Orientador(a): Bernd, Zilá
Banca de defesa: Não Informado pela instituição
Tipo de documento: Dissertação
Tipo de acesso: Acesso aberto
Idioma: por
Instituição de defesa: Não Informado pela instituição
Programa de Pós-Graduação: Não Informado pela instituição
Departamento: Não Informado pela instituição
País: Não Informado pela instituição
Palavras-chave em Português:
Link de acesso: http://hdl.handle.net/10183/143232
Resumo: Il presente lavoro ha come oggetto di analisi due romanzi dello scrittore gaúcho José Clemente Pozenato – A Cocanha (2000) e O Quatrilho (1985) – e come obiettivo discutere su due punti principali, quali siano: i. la credenza nell’utopia della Cuccagna (paese immaginario che funzionerebbe come una sorta di paradiso terrestre per gli immigranti italiani) e la sua relazione coll’America; ii. il processo di identificazione per il quale passarono gli italiani dalla loro uscita di Italia fino al loro arrivo alla terra promessa. Tali questioni si mostrano molto complesse attraverso la tela narrativa creata dall’autore, la quale coinvolge la finzione propriamente detta, la storia reale e la storia sociale dell’immaginario. Questi tre elementi si fondono di maniera che si stabilisca una sorta di gioco. L’idea del gioco, tra l’altro, è presente nei titoli stessi delle opere, costituendo un parallelismo tra esse che rende chiaro l’incrocio fra di loro e che sucita un elenco di relazioni. Per riempire gli spazi vuoti della storia, della memmoria e della letteratura, per mescolare la storia dell’immigrazione italiana e la storia dell’immaginario alla finzione scritta in lingua portoghesa, si fa possibile credere che A Cocanha e O Quatrilho siano le opere inaugurali della vertente letteraria dell’immigrazione italiana nel Rio Grande do Sul.