Detalhes bibliográficos
Ano de defesa: |
2021 |
Autor(a) principal: |
Silva, Antoniel Alves da
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Orientador(a): |
Gomes, Rita Maria |
Banca de defesa: |
Andrade, Aíla Luzia Pinheiro de,
Oliveira, Samuel Brandão de |
Tipo de documento: |
Dissertação
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Tipo de acesso: |
Acesso aberto |
Idioma: |
por |
Instituição de defesa: |
Universidade Católica de Pernambuco
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Programa de Pós-Graduação: |
Mestrado em Teologia
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Departamento: |
Departamento de Pós-Graduação
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País: |
Brasil
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Palavras-chave em Português: |
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Palavras-chave em Inglês: |
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Área do conhecimento CNPq: |
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Link de acesso: |
http://tede2.unicap.br:8080/handle/tede/1480
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Resumo: |
Comprendere l'azione di Dio nell'umanità è sempre stata una grande sfida in ogni momento. C'è sempre bisogno di docilità e massima attenzione alle chiamate di Dio in tutte le circostanze della storia. Isaia nella sua profezia cerca di percepire la presenza di Dio nella sua realtà e, percependola, cerca di allertare le potenze costituite a saldarsi nella protezione del Signore. Il segno offerto sarebbe la garanzia della cura e della protezione divina, poiché la forza liberatrice di Dio si manifesta nella storia ed è catturata dall'umanità che beneficia della liberazione. Il termine Emmanuele in Isaia implica esplicitamente la presenza e il desiderio di un'azione salvifica da parte di Dio. Nel contesto del Vangelo di Matteo, questa teologia dell'Emmanuele viene riscattata e riletta all'interno della sua comunità, aggiornando il suo messaggio e servendo come risposta agli appelli dei suoi ascoltatori. L'immagine della shekhinah, questa presenza di Dio, è viva nell'Antico Testamento, nell'ambiente del Nuovo Testamento, così come oggi. La rilettura, dunque, che Mt 1,18-25 fa del segno di Isaia si pone come obiettivo principale quello di avvertire la comunità dei discepoli del regno che nel maestro di Nazaret Dio è presente. In Gesù c'è la shekhinah. |